
1408 è un film del 2007 diretto da Mikael Håfström, tratto dall'omonimo breve racconto di Stephen King incluso nella raccolta
Tutto è fatidico. Nel cast sono presenti John Cusack, Samuel L. Jackson e Mary McCormack. Il film è uscito nelle sale italiane il 23 novembre 2007, e in quelle americane il 22 giugno, sebbene nei trailer presenti nel sito internet facciano riferimento al 13.
Trama (Wikipedia)
Mike Enslin da promettente scrittore di narrativa, dopo la tragica morte della figlia Katie è diventato uno scettico
autore di saggi, specializzato nello smascherare le finzioni che si
celano dietro i fenomeni delle "case stregate". Dopo aver terminato il
suo ultimo libro, "Dieci notti in dieci case infestate", Mike riceve una cartolina anonima del Dolphin Hotel di New York, contenente il messaggio «non entrare nella 1408».
Accogliendo l'invito come una sfida, Enslin si affretta a chiedere una
prenotazione nella camera, ma l'hotel declina la sua richiesta. Grazie
ad un cavillo legale di cui viene informato dal suo agente Sam Farrell,
secondo cui, per legge, gli hotel non possono negare ad un cliente di
prenotare una camera che risulti sfitta, Mike impone alla riluttante
direzione del Dolphin di consentirgli l'accesso alla camera 1408.
Arrivato al lussuoso albergo Enslin viene ricevuto dal direttore,
Gerald Olin, che cerca di dissuadere lo scrittore dall'iniziativa,
avvertendolo che nessun ospite è mai riuscito a durare più di un'ora
nella camera 1408 e che molti di quelli che vi erano entrati erano morti
quasi subito, nei modi più tragici ed impensabili. Olin è disposto ad
offrire a Enslin, in alternativa, un soggiorno gratuito nelle migliori
suite dell'albergo, nonché l'accesso ai documenti riguardanti tutte le
morti avvenute nella 1408 (in modo che lo scrittore possa comunque
documentarsi per scrivere il suo libro) e anche una bottiglia di
rarissimo cognac,
purché l'autore rinunci al suo proposito. Enslin si fa consegnare i
documenti e il cognac, ma insiste per avere accesso alla stanza,
esasperando Olin. Il direttore cede alla richiesta dello scrittore, gli
consegna la chiave della stanza, ma non rinuncia a metterlo per l'ultima
volta in guardia sui pericoli mortali cui andrà incontro.
Una volta dentro la camera, Enslin attiva il suo registratore ed
inizia a dettare il saggio, descrivendo nei dettagli l'appartamento. Di
primo acchito tutto sembra normale, finché la radio si accende
improvvisamente a pieno volume, e inizia la canzone "We've only just begun" dei The Carpenters. Da quel momento sul display dell'apparecchio parte un conto alla rovescia di 60 minuti, che coincide con la prima di una serie di sconvolgenti allucinazioni,
che aumenteranno di "potenza", ogni minuto che passa e alla fine
porteranno Mike Enslin a vivere la notte più terrificante della sua
vita.
Nel corso degli inarrestabili episodi allucinatori di cui è vittima,
l'uomo subisce incidenti dolorosi, vede alcune delle vittime precedenti
della 1408 suicidarsi gettandosi dalla finestra ed assiste ad una serie
di episodi inspiegabili. Ben presto il suo stato d'animo, già molto
scosso, viene ulteriormente sconvolto dalle ricorrenti visioni della
figlia, la cui morte per cancro, avvenuta alcuni anni prima, aveva anche
determinato la fine del suo matrimonio.
I 60 minuti trascorrono, ma Mike non riesce a fuggire dalla camera. A
nulla valgono i tentativi di passare all'esterno, lungo il cornicione,
per entrare in qualche camera attigua, oppure di strisciare nei condotti
dell'aerazione. In qualsiasi modo, l'uomo si ritrova sempre nella
stanza maledetta, diventata una prigione infernale.
Alla fine l'uomo, ormai folle, usando la bottiglia di cognac
lasciatagli da Olin, incendia la stanza nell'estremo tentativo di
liberarsi da quell'incubo, ma viene salvato dai pompieri.
Quando si risveglia in ospedale, molti giorni dopo, Enslin trova
accanto a sé la moglie e scopre che entrambi sono pronti a ricominciare
il loro rapporto, lasciandosi poco alla volta alle spalle il traumatico
pensiero della morte della figlia. Tempo dopo, mentre è ancora
convalescente nel suo nuovo appartamento, Mike riascolta una parte del
nastro che aveva registrato durante la sua drammatica permanenza nella
stanza 1408. La moglie è accanto a lui quando dal registratore emergono
frammenti del dialogo avuto con il fantasma della figlia. La voce della
bambina che dichiara l'amore per il padre è la prova lampante di quello
che Mike da tempo cercava durante le sue visite alle case infestate, e
cioè la conferma che esiste un'esistenza anche dopo la morte. Ma
soprattutto il nastro dimostra all'uomo che l'esperienza vissuta nella
stanza 1408 non è stata, come lui ha creduto, una semplice
allucinazione. Inoltre, dagli sguardi di Mike e della moglie si potrebbe
quasi dire che la 1408 non è stata del tutto distrutta dato che il suo
ricordo vive in quel nastro.


Racconto di King:
1408
Mike Enslin è uno scrittore che pubblica lavori basati su posti
infestati da fantasmi. Ha scritto tre best seller nella serie - "Dieci
notti in dieci case infestate", "Dieci notti in dieci cimiteri
infestati" e "Dieci notti in dieci castelli infestati". Arriva all'hotel Dolphin sulla Sessantaseiesima strada di New York
durante la stesura del prossimo libro, "Dieci notti di dieci camere
d'hotel infestate". Il cocciuto Enslin deve lottare con il direttore
dell'hotel, Mr. Olin, per poter avere accesso alla famigerata camera
1408, visto che Mr. Olin ha molti dubbi riguardo al permettere a
chiunque (soprattutto a gente scettica come Enslin) di utilizzarla.
Enslin alla fine ne esce vincitore e viene accompagnato al piano da Mr.
Olin stesso.
Secondo il volere di Olin, la stanza 1408 non è stata affittata per
oltre venti anni. È ancora arredata con i vecchi mobili, in contrasto
con lo stile moderno del resto dell'hotel visto che, come dice il
proprietario, "sono sicuro che nessun dispositivo funzioni. Gli orologi
digitali non si muovono, stessa cosa per calcolatrici o telefonini".
Durante lo spostamento dall'ufficio di Olin all'ascensore, Olin
racconta la storia più recente della stanza - il perché è stata
eliminata dalle stanze disponibili nell'albergo; perché usa solo gemelli
o coppie di parenti stretti per pulire la stanza; ed elenca i numerosi
morti nella stanza: 12 suicidi e 30 morti naturali nell'arco di 68 anni.
Enslin è scioccato ma scettico, ed è determinato a continuare la
ricerca.
I problemi iniziano prima ancora di aprire la stanza; crede che la
porta sia storta verso sinistra. Controlla ancora ma ora sembra dritta;
ricontrolla ed è di nuovo storta, ma a destra.
Appena entra esamina la stanza, dettando tutto al registratore
portatile, i pensieri cominciano a diventare offuscati. Passaggi
descrittivi della storia raccontano l'esperienza di Enslin, simile ad
un'allucinazione (il menu della colazione cambia lingua e diventa
l'immagine di un ragazzo mangiato da un lupo, immagine che appare e si
trasforma sul muro, i piedi affondano nel tappeto come nel fango).
Terrorizzato, Enslin tenta di uscire dalla stanza ma la porta non si
apre. Prova a chiamare la reception ma sente una voce forte, gracchiante
che inizia a contare "Nove! Dieci! Dieci! Abbiamo ucciso i tuoi amici!
Ora sono morti tutti! Sei! Sei!"
Enslin guarda con orrore la stanza che sembra sciogliersi davanti a
lui e sente una presenza arrivare. Guidato dall'istinto, dà fuoco alla
sua maglietta con una scatola di cerini. In mezzo alle fiamme, esce
dalla porta che ora è sbloccata. Per pura fortuna si salva mentre un
altro ospite dell'hotel arriva a soccorrerlo; l'ospite spegne il fuoco e
salva Enslin, nonostante continuerà a soffrire problemi di salute,
paranoia ed incubi relativi alla sua esperienza nella 1408. Lascia la
redditizia carriera (nonostante le proteste del suo agente) e si ritira
in una casa sulla spiaggia, completamente isolato dalla società.